La lingua piemontese, questa sconosciuta
Alla scoperta di alcune espressioni tipiche piemontesi
Forse vi è capitato di sentire "Hai un chiclets" (pronunciato cicles). Magari, siete rimasti confusi e vi siete chiesti che cosa sia un chiclets.
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Stiamo parlando della semplice gomma da masticare americana. Nelle varie regioni italiane d'Italia si dice in diversi modi: ciuìngam in Toscana, gingomma nelle regioni del centro e del sud Italia, in inglese chewing gum.
Ma perché in Piemonte dicono allora chiclets? Vediamolo insieme.
Siamo nel 1871 e l'azienda inglese Cadburty Adams produce per la prima volta le Chiclets, e come recita la loro pubblicità: "Le gomme da masticare che si trovano su tutte le lingue" .
Il nome chiclets deriva da una pianta tropicale sempreverde originaria dell'America Centrale che si chiama proprio Chicle. Secondo alcune leggende, già gli antichi Maya usavano questa pianta come gomma da masticare.
Ma torniamo in Piemonte, precisamente durante la Seconda Guerra Mondiale, quando gli alleati (espressione che indica gli Stati Uniti, l'Inghilterra e la Francia e l'Unione Sovietica alleati contro la Germania, l'Italia e il Giappone) sbarcano nella nostra penisola. I soldati americano davano alla popolazione italiana queste gomme, che si potevano masticare per ore, cercando di placare la fame in un periodo storico molto difficile. In Piemonte, dunque, la diffusione del famoso chiclets è molto più importante rispetto alle altre regione tanto da entrare nel costume e nella lingua italiana.
Altra espressione tipica del dialetto piemontese è il saluto formale per quando ci separa: arveddse e cerea. La prima è un'evidente traduzione dall'Italiano "arrivederci", ma "cerea" da dove deriva?
Ci sono due teorie. La prima sostiene che cerea deriva dal termine greco chaire, imperativo del verbo chairo, che in greco significa gioire. Una leggenda narra che alla corte dei Savoia c'era un cadetto che studiava il greco e diceva sempre quando salutava chairo. Allora, gli abitanti di Torino – per adeguarsi alla casa reale – imitano il saluto e lo trasformano in cerea.
La seconda teoria - quella riconosciuta più probabile - dice che il saluto cerea deriva dall'espressione "Saluto alla Signoria Vostra", formula per salutare i membri della famiglia reale dei Savoia. La parola "Signoria" nel parlato popolare diventa sereia, serea, e poi cerea, un saluto formale, un po' reverenziale.